Acqua Sintetica (2019)
ACQUA SINTETICA
Incontrai un uomo che veniva dal tramonto, quanti colori intorno alla sua pelle!
Era stanco si vedeva che era stanco e mi sorrise come nessuno mi aveva sorriso mai e mi guardo' come nessuno mi aveva guardato mai, gli uomini non hanno un gran interesse per i cloni
Mi chiese dell'acqua, soltanto un po' d'acqua ed era come se guardasse in fondo ai miei occhi, come se mi avesse raccontato già tutto, come se la mia vita fosse stata solo per quel momento!
Acqua sintetica! Avevo solo un po' d'acqua sintetica, buona per non morire ma che mai toglie la sete
Acqua sintetica! Avevo solo un po' d'acqua sintetica, la bevve dalle mie mani come fosse pura di sorgente
Acqua sintetica! Era solo un po' d'acqua sintetica, sembrava un fiume tra le mie dita e quell'uomo forse, forse era il mare
E mi ringraziò però senza una parola e nel suo silenzio c'erano le stelle del deserto, nel suo sguardo il moto uniforme delle sfere, persi per un istante tutta la mia memoria
E lo vidi andar via col vento della sera, quanti colori intorno alla sua pelle!
Acqua sintetica! Avevo solo un po' d'acqua sintetica, buona per non morire ma che mai toglie la sete
Acqua sintetica! La vita di un clone acqua sintetica, sempre in cerca di se stesso senza veder che l'amore è solo a un passo
Acqua sintetica! Ho voglia di vivere, acqua sintetica, sembrava un fiume tra le mie dita e quell'uomo forse, forse era il mare
Acqua sintetica!
COME SI FA, COME SI può
In una notte piena di stelle, come non ne vedevo da un po'
E poi il fiume con le sue perle, io me lo immagimavo così
Ed un pesce grande con i baffi lunghi lunghi, mi parlava tanto di lei, una storia così bella io non l'avevo sentita mai
Come si fa, come si può credere a quello che vuoi sentire
Come si fa, come si può, i pesci del fiume raccontano balle, come si fa, come si può
E mi chiedevo se l'amore fosse proprio tutto qui o se magari andasse fuori dal tempo e dallo spazio, senza limiti, oltre ciò che uno pensa ed oltre i confini
Seduto li col canto dei grilli, l'estate incomiciava così
E poi la testa piena di sogni, l'aria che profumava da un po'
Ed il pesce mi guardava con un gran sorriso, come se sapesse di più, io cercavo di scoprir se forse si prendesse gioco di me
Come si fa, come si può vivere all' ombra di ciò che desideri eh!
Come si fa, come si può i pesci del fiume raccontano balle, come si fa, come si può
E mi chiedevo se l'amore fosse proprio tutto qui o se magari andasse fuorri dal tempo e dallo spazio, senza limiti,oltre cio' che uno pensa ed oltre i confini
È TEMPO D'AMARE
Ho paura di vivere, ho paura di morire, forse però è l'amore questa confusione ma se tutto è amore, allora qual'è il problema, è che ogni giorno divento più complicato e non ci sono più i bambini a dirmi "testa matta!"
Ho paura di vivere, ho paura di morire e anch'io come l'uomo adesso guardo le stelle e non ricordo più i sogni, solo quelli dell'alba, anche se è vero che sono i più bugiardi eppoi i cloni non sognano, hanno il cervello piatto!
Io che credevo nel mondo, che rimanesse proprio tutto così, ma ho un cuore grande e rotondo fatto per girare sempre di più, di più, di più!
Adesso è tempo d'amare! Adesso è tempo d'amare!
Ho paura di vivere, ho paura di morire, come una foglia d'autunno che si stacca dal ramo e non sa che fare, dove andrà a finire, forse tra le pagine di un libro in bianco, ancora da scrivere, ancora da capire
Io che credevo nel mondo, che rimanesse proprio tutto così, ma ho un cuore grande e rotondo fatto per girare sempre di più, di più, di più!
Adesso è tempo d'amare! Adesso è tempo d'amare!
Io che credevo nel mondo, che rimanesse proprio tutto così, ma ho un cuore grande e rotondo fatto per girare sempre di più, di più, di più!
Adesso è tempo d'amare!, adesso è il tempo! adesso è tempo d'amare
ESSERI DELLA CENERE
Vennero giù dalle montagne della luna, ad ovest della città vecchia, laddove il cielo si unisce all'orizzcnte e la terra come ai tempi di Arjuna si trasformo' in un inferno ah! ah! ah!
E gli uomini non potevano combattere un nemico che non erano in grado neanche di vedere
Esseri della cenere dai corpi sottili più leggeri dell'aria, scorie di pianeti inariditi persi nei cicli del tempo possedettero l'uomo nella sua parte piu bella, profanatori dell'anima! Ah! Fu un mondo di marionette!
E avvennero mutazioni del corso naturale delle cose, sia sul piano fisico, sia su quello che gli uomini non riuscivano a vedere, trovai riparo all'interno di me stesso e mi sembrava come chi torna a casa dopo un lungo viaggio, però i cloni non hanno una casa ed io non ero stato da nessuna parte e da nessuna parte sarei andato, sentivo che davvero niente mi apparteneva
Poi venne quell'uomo, me lo ricordavo bene e con lui venivano strane creature, cloni quarta e quinta generazione, diverso tipo, diversa fabbricazione e un paio di umani ma non ne ero sicuro, alcuni con caratteristiche speciali, prototipi, altri in via di trasformazione, brillavano i loro occhi della luce più bella, li seguii senza fare domande, come un animale segue l'istinto
E non c'era Arjuna con i suoi dubbi, con le sue frecce, col suo vestito d'oro, scintillante al sole e non c'erano i colpi tremendi inferti da Krishna, ne sangue versato, ne carri da guerra però come alora il campo di battaglia era la mente, in un istante non ci fu ne spazio, ne tempo, divenne tutto buio
Tornò in me la coscienza all'alba di un giorno qualunque, su di un pianeta qualunque, uno dei tanti alla ventura nel gioco infinito dell'Universo, la Terra e le sue creature tornarono ad essere liberi....liberi forse non è la parola giusta e da quel giorno svanì in me per sempre...la paura!
FORSE È L'AMORE
La vidi un giorno in una fabbrica abbandonata come tutto quanto intorno, un vecchio modello che non serviva più E mi guardava come guarda una bambola, come guarda un bambino meravigliato del mondo, era così diversa, diversa per me
Poi l'energia che scorre dentro di me mando' un segnale che io non conoscevo, qualcosa di strano che non riuscivo a capire eh! eh! eh!
Forse è l'amore con i suoi fiori d'arancio, forse è l'amore di cui si parlava tanto, sentii l'Universo con le sue stelle!
Davvero è l'amore, davvero confonde, avrei voluto taccar la sua pelle, avrei voluto toccare il cielo!
Mi sembrava bellissima, tra le sue dita i colori del vento, cosi delicati e i suoi capelli d'argento non li scordero' più è per magia che vivono i cloni e il deserto e il mare e le altre creature, gocce di pioggia! Gocce di pioggia! eh! eh!
Forse è l'amore con la sua poesia, l'amore che a volte, a volte scivola via, gli uomini ci rimanevano male viaggiatori del tempo, viaggiatori di un sogno sempre persi nel loro girotondo, io me li ricordo bene
Forse è l'amore con i suoi fiori d'arancio, forse è l'amore di cui si parlava tanto, sentii l'Universo con le sue stelle!
Davvero è l'amore, davvero confonde, avrei voluto toccar la sua pelle, avrei voluto toccare il cielo!
LA CITTà VECCHIA
"Scusi a che ora parte il mio treno? Sto aspettando ancora mio figlio! Qui ci sono tutti i bagagli, i miei sogni".....
"Vado al nord io cerco lavoro, la zia arriverà tra non molto".....
"Mamma voglio un altro gelato".....
"Guardi ha un leggero ritardo!"
Questa un tempo era la stazione, le voci ancora riempiono l'aria, la città vecchia col suo passato, con le sue rovine
Bambini per la strada inseguono una palla, il traffico la sera, l'autunno era bello con le sue foglie gialle, lavoravo quì vicino, una famiglia ricca, gli uomini e i problemi, io allora non capivo
La città vecchia con le sue torri, alte fino a toccare il cielo, le sue case di cartone, i suoi rifugi La città vecchia mi piaceva, le notti d'inverno, il rumore della neve, io il freddo mica lo sentivo La città vecchia con i suoi sorrisi, le sue facciate, le apparenze, i riflessi
Auto parcheggiate per sempre, ruggine che il tempo trasforma, la mia civiltà di illusioni, di specchi
Ogni tanto viene qualcuno, di solito sono esseri umani, sciacalli sempre in cerca di avanzi o di ricordi Mi dispiace che sia finita, in fondo li vedevo contenti, felici pero' raramente ah!
Io sono il figlio dell'uomo, senza infanzia, senza morte, interpreto la vita, il deserto è la mia casa, il sogno la mia forma......
"Saluta tutti a casa, un anno passa in fretta"....
"Ti viene il mal di pancia, eppoi sta partendo!".....
"Scrivero' te lo prometto!"
La città vecchia con le sue torri, alte fino a toccare il cielo, le sue case di cartone i suoi rifugi La città vecchia mi piaceva, le notti d'inverno, il rumore della neve, io il freddo mica lo sentivo La città vecchia con i suoi sorrisi, le sue facciate, le apparenze, i riflessi
SE CI FOSSERO ANCORA I CELLULARI
Ho trovato una chitarra nella spazzatura eh eh eh eh! Rotta e con solo quattro corde, m'è cambiata la vita
Mi ha insegnato qualche accordo un amico eh eh eh eh! Un vecchio robot, seconda generazione
A dire il vero qui non c'è rimasto molto e questo suono mi tiene compagnia
Se ci fossero ancora i cellulari, chiamerei tutti a raccolta per raccontarvi un segreto. Se ci fossero ancora i cellulari io vi direi
Che la musica è una via, è pura magia, nasce nel profondo dove vive l'intuizione, cambia l'espressione che hai negli occhi e in fondo al cuore, piace anche ai gatti, alle piante e a noi cloni, è una vibrazione che da vita e da calore e alla fine può cambiare anche il mondo
Ho cercato chissà quante volte nei rifiuti eh eh eh eh! Dove speri sempre di trovare pezzetti del tuo passato
è che a volte cerchi ma non trovi un bel niente, io questa volta ho avuto proprio fortuna
Se ci fossero ancora i cellulari, io vi direi
Che la musica è una via, è pura magia, vive nel profondo dove nasce l'intuizione, cambia l'espressione che hai negli occhi e in fondo al cuore, piace anche ai gatti, alle piante e a noi cloni, è una vibrazione che da vita e da calore e alla fine può cambiare anche il mondo!
UN CLONE LIBERO
La folla del tramonto andava sempre di fretta, non vedeva l'ora di tornare a casa ed anch'io piantato lì alla fermata aspettando un tram
Guardavamo tutti nelle stessa direzione, verso un futuro che non arrivava mai, laggiu' all'angolo dove finiva il mondo c'era già il deserto ah! ah!
Sono un clone libero, senza legami, a parte questo gatto magro e spelacchiato che mi segue ormai da due giorni, mannaggia mi ci sono affezionato!
Sono un clone libero, libero o quasi, se soltano mi riuscisse a dargli da mangiare sono sicuro che alla fine si deciderebbe a farsi accarezzare ah! ah!
Avrei voluto un telefonino anch'io e magari chiamare su un altro pianeta col credito e la gioia illimitati, aspettando un tram
E sono sempre qui a una fermata che non c'è più ma il mondo come prima è bello e quando nella sabbia vedo un filo d'erba mi sembra... mi sembra magico e per un attimo mi sento felice
E sono sempre qui a una fermata che non c'è più ma il mondo come prima è bello e quando nella sabbia vedo un filo d'erba ah! ah! ah! mi sembra....mi sembra magico
Sono un clone libero senza legami, a parte questo gatto magro e spelacchiato che mi segue ormai da due giorni, mannaggia mi ci sono affezionato!
Sono un clone libero, libero o quasi, se soltanto riuscissi a dargli da mangiare sono sicuro che alla fine si deciderebbe a farsi accarezzare
Sono un clone libero senza legami, a parte questo gatto magro e spelacchiato che mi segue ormai da due giorni, mannaggia mi ci sono affezionato!
Ah! ah! ah! ah!...ah! ah! ah! ah!.. ah! ah! ah! ah!
Recorded in Rome
DIAPASON RECORDING STUDIO
Engineers NINO IORIO
Mix WILLY ANTICO by The Studio Producer
Arrenged, realization & production by PINUCCIO PIRAZZOLI
Cover by MARIA LA PIRA
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